1.31.2006

Nevicata gennaio 2006, Milano (50 cm)








1.26.2006

Morte di Sigfrido.

Siegfrieds Tod (in fondo la traduzione italiana)

...Gunther
(in höchstem Schrecken aufspringend)

Was hör' ich!
(Zwei Raben fliegen aus einem Busche
auf, kriesen über Siegfried und fliegen
dann, dem Rheine zu, davon.)

Hagen
Errätst du auch dieser Grauber Geraun'?
(Siegfried fährt heftig auf und blicket,
Hagen den Rücken zukehrend, den
Raben nach.)
Rache rieten sie mir!
(Er stößt seiner Speer in Siegfrieds
Rücken: Gunther fällt ihm -zu spät-
in den Arm. Siegfried scwingt mit
beiden Händen seinen Schild hoch
empor, um Hagen damit zu
zerschmettern: die Kraft verläßt ihn,
der Schild entstinkt ihm rückwärts;
er selbst stürzt über dem Schilde
zusammen.

Mannen
(welche vergebens Hagen zurückzuhalten
versuchten)

Hagen, was tutst du?
Was tutest du?

Gunther

Hagen, was tatest du?

Hagen
(auf den am Boden Gestreckten deutend)

Meineid rächt' ich!
(Er wendet sich ruhig ab und verliert sich
dann einsam über die Höhe, wo man ihn
langsam durch die bereits mit der Erscheinung
der Raben eingebrochene Dämmerung von
dannen schreiten sieht. Gunther beugt sich
schmerzergriffen zu Siegfried nieder.
Die Mannen umstehen teilnahmsvoll den
Sterbenden.)

Siegfried
(Von zwei Mannen sitzend erhalten, schlaegt
die Augen glanzvoll auf)
Brunnhilde, heilige Braut!
Wach auf! Offne dein Auge!
Wer verschloß dich wieder in Schlaf?
Wer band dich in Schlummer so bang?
Der Wecker kam; er küßt dich wach,
und aber der Braut bricht er die Bande:
da lacht ihm Brunnhildes Lust!
Ach! Dieses Auge, ewig nun offen!
Ach, dieses Atems wonniges Wehen!
Süßes Vergehen, seliges Grauen:
Brunnhild' bietet mir - Gruß!
(Er sinkt zurück und stirbt. Regungslose Trauer
der Um stehenden. Die Nacht ist hereingebrochen.
Auf die stumme Ermahnung Gunthers erheben die
Mannen Siegfrieds Leiche und geleiten sie in feierlichem
Zuge über die Felsenhoehe langsam von dannen.
Gunther folgt der Leiche zunächst.)

La morte di Sigfrido

GUNTHER:(balzando al colmo del terrore)
Che cosa intendo?
(Due corvi s'alzano a volo da un cespuglio, descrivono un cerchio sopra Siegfried, quindi se ne volan via verso il Reno)

HAGEN
Tu comprendi anche di codesti corvi il gracchiare?
(Siegfried balza in piedi con impeto e, voltando le spalle ad Hagen, guarda verso i corvi)

HAGEN
Vendetta m'han consigliato
(Pianta la lancia nel dorso di Siegfried: Gunther lo afferra - troppo tardi - per il braccio. Siegfried solleva alto lo scudo con ambedue le mani per sfracellare Hagen: le forze lo abbandonano; lo scudo, sfuggendogli, gli cade alle spalle. Egli stesso stramazza con fragore sullo scudo)

QUATTRO GUERRIERI
(che hanno cercato invanodi trattenere Hagen)
Hagen, che fai?
ALTRI DUE
Che hai fatto?

GUNTHER
Hagen, che hai fatto?

HAGEN
(accennando all'eroesteso al suolo)
Ho vendicato spergiuro!
(Si ritira tranquillamente in disparte e si perde quindi solitario sull'altura, dove si vede allontanarsi lentamente attraverso il crepuscolo, che già è cominciato a scendere all'apparire dei corvi.
- Gunther, stretto dal dolore, si china sul fianco di Siegfried. I Guerrieri si stringono partecipi intorno al morente)

SIEGFRIED
(retto a sedere da due Guerrieri,apre gli occhi sfolgoranti)
Brünnhilde!Sacra sposa!Svégliati! Apri il tuo occhio! Chi t'ha rinchiusanuovamente nel sonno? Chi t'ha avvinta in sì angosciato sopore? Lo svegliatore è venuto; con un bacio ti sveglia, e un'altra volta - alla sposai legami egli infrange: - ecco a lui ride la gioia di Brünnhilde!
-Ah! quell'occhio -ora aperto in eterno! Ah, di quel respiroil gioioso alitare!
-Dolce vanire -brivido beato: Brünnhilde mi porge - saluto!
(Cade riverso e muore. Immobilità e cordoglio di coloro che l'attorniano. È scesa la notte. Ad un muto comando di Gunther, i Guerrieri sollevano il cadavere di Siegfried e, durante quel che segue, lo accompagnano in corteo solenne su per i dirupi, lentamente allontanandosi. Gunther segue per primo il cadavere).
Von "Der Ring des Nibelungen", musikalischen Drama von Richard Wagner
Da "L'anello del Nibelungo", Dramma lirico di Richard Wagner

Questo è il punto focale (la morte di Sigfrido) di un'opera monumentale, (l'anello del Nibelungo), forse fra le creazioni artistiche più notevoli e significative del Diciannovesimo secolo, di certo pietra miliare nell'arco di tutta la storia della Musica occidentale. Mi riferisco a qualcosa che trascende di gran lunga il concetto stesso di opera lirica, anche nei confronti di opere musicali di fattura artistica eccezionale come lo erano quelle di Mozart, Verdi, Rossini.
L'opera più matura di Wagner è la realizzazione artistica di una complessa teoria sulla filosofia dell'arte formulata nel corso di decenni. Evito qui di entrare nei particolari, ma si tratta essenzialmente dell'intuizione di associare, per la prima volta, il dramma come fine dell'opera lirica, e la musica come mezzo per la sua più completa espressione. Questo si collega a una concezione dell'arte molto più vasta, un'arte di cui egli avrebbe rappresentato un profeta più che un suo realizzatore, un'arte tesa al miglioramento dello spirito umano, offuscato dalla modernità industriale piccoloborghese, e dal moralismo ipocrita sviluppato in secoli di Cristianesimo. (Vi ricorda qualcosa? Il contrasto che nascerà fra Nietzsche e Wagner fu più sottile di quanto si pensi.) Era una figura estremamente rivoluzionaria, le sue ambizioni andavano molto più in là della musica. Si sentiva un innovatore portato a dare il suo contributo alla realizzazione di un mondo nuovo, e solo questa sua colossale visione potè mantenere viva la sua ispirazione, messa alla prova nell'arco di una vita da difficoltà enormi, quali la frustrazione che provò più volte in quanto artista, le pesanti ristrettezze economiche, la turbolenta vita privata, l'incomprensione dei contemporanei (la sventura più grande per gli artisti che possiedono una elevata coscienza di sè). Era naturale che una personalità animata da una tale volontà e affiancata da una visione di tale portata risultasse poi estremamente controversa. Non lo si fraintende, affermando che fu come uomo estremamente arrogante, egoista, approfittatore, e che in qualche caso poteva anche dimostare una sorprendente mancanza di dignità. Non da ultimo il suo antisemitismo, che derivava in fondo da una fragilità e da un timore nascosti.
Era anche, in fondo, un fervente nazionalista. Ma sarebbe sbagliato ritenere che la sua arte fosse in sè tedesca. Essa si esprime in termini universali, e il complesso apparato di miti, leggende, saghe nordiche, germaniche, scandinave a cui egli dette vita con esiti tanto felici quanto significativi rappresenta solo un mezzo. Anche sul piano musicale fu un innovatore eccellente. Non conviene entrare in aspetti tecnici, ma basti ricordare a quanto egli ci tenesse a considerare l'ascolto della musica un'esperienza assoluta, in quanto a complessità sonora, sensualità e trasporto emotivo.
Ma l'impulso artistico di cui si fece portatore, sebbene immenso, si esaurì immediatamente dopo la sua morte, in quanto non c'era veramente nessuno che potesse accogliere una tale eredità. La musica, come tutta l'arte, quella del Novecento, avrebbe preso vie decisamente diverse dalla sua visione. La quale trovo, tragicamente, una certa realizzazione nel fraintendimento che le fece Adolf Hitler all'interno della sua mostruosa ideologia, che privilegiava la cultura tedesca come del resto anche Wagner fece, ma attribuendole significati distorti, inconcepibili, muovendosi sulla scia di un nazionalismo feroce e assurdo, che si poteva già ritrovare nella fine dell'Ottocento, e del quale Wagner divenne inconsapevolmente simbolo.

1.14.2006

Nonsolo alfabeto romano

Solo alcuni degli strani alfabeti e sillabari che circolano o circolavano per il mondo: questi sono i più belli o più curiosi che sono riuscito a trovare:

Tibetano







Georgiano



Armeno





Blackfoot (tribù di nativi Americani)



Gotico (parlato dai Goti in epoca romana, di orgine greca. Da non confondersi con i caratteri gotici dell'alfabeto latino.)








Giavanese, (Giava, penisola indonesiana.) Il più bello. Quando si dice kalòs graphòs...

1.12.2006

Pausa - 2






Le prime sono riprese nelle Glerner Alpen, Svizzera. Le ultime sempre da casa mia.

 
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